Roberto Benigni ha detto Sì.
Anzi no.
Sì, ha detto Sì.
L’autorevole costituzionalista ha annunciato che voterà Sì al referendum di ottobre, il vero evento che sta vivacizzando le campagne elettorali delle… amministrative di domenica 5 giugno.
Proprio così, si vota per rinnovare i consigli comunali e confermare o bocciare sindaci uscenti ma si parla solo di un referendum costituzionale che si voterà tra quasi cinque mesi. Certo, c’è l’estate di mezzo e probabilmente il bombardamento sarà un minimo arginato per poi riprendere a settembre. Ma ribadiamo la nostra perplessità per un evento futuro che sembra di fatto aver silenziato le attuali amministrative.
Strategia del premier e del governo? Forse.
Si sa, Renzi punto tutto sul referendum. Le amministrative non sono così importanti, anche perché potrebbe perderle. Nonostante il previsto alto astensionismo causato pure dall’astuta scelta di far cadere le elezioni in pieno ponte del 2 giugno.
Va bene, le amministrative non saranno importanti, nonostante si voti a Roma e Milano. E a Torino e Napoli. Oltre che in altre città di rilievo come Cagliari e Bologna. Nonostante 13 milioni di italiani siano chiamati al voto.
E’ importante il referendum e pensatori, intellettuali, costituzionalisti si schierano.
Roberto Benigni ha detto che “con il cuore voterebbe no, ma con il cervello sì”. Facendo intendere che è meglio usare il cervello, quindi votera Sì. Secondo Benigni, la riforma voluta in primis dal ministro Maria Elena Boschi non andrà ad inficiare quella che è “la Costituzione più bella del mondo”, come l’ha spesso definita il comico e regista in spettacoli ed esibizioni televisive proprio in difesa della Costituzione.
Non spiega però perché, ma forse non è il suo compito. L’abbiamo definito comico e regista perché in effetti quello è. Non è un costituzionalista, non spetta a lui spiegare la riforma e cosa accade in caso di vittoria del No e vittoria del Sì. Però tutti i giornali corrono a chiedere la sua opinione, come se fosse autorevole.