Il pedofilo chiede di essere ucciso “Sono pericoloso per i bimbi, vi prego…”

«Lasciatemi morire, non riesco più a sopportare questa condizione», è il grido pietoso e disperato di un ingegnere belga di 39 anni: per convenzione, gli abbiamo dato il nome di Sébastian. L’uomo ha chiesto per sé l’eutanasia a causa delle terribili pulsioni sessuali che prova verso ragazzi e adolescenti, una situazione “insostenibile” con la quale convive da anni e che ora ha deciso di interrompere con un gesto estremo e doloroso.

«È una sofferenza continua, è come vivere prigioniero nel proprio corpo – ha raccontato alla Bbc – non riesci a uscire, hai un continuo senso di vergogna, sei stanco e, soprattutto, ti senti attratto da quelli da cui non dovresti essere attratto: tutto l’opposto di ciò che avrei voluto essere». Nel suo paese, il Belgio, l’eutanasia è stata dichiarata legale 14 anni fa e può essere concessa di fronte a casi di “continua e insostenibile sofferenza fisica e mentale”. Più di 1800 pratiche sono state portate a compimento nel 2013, un dato che ha superato la soglia dei duemila casi lo scorso anno.

In altri paesi europei, Italia compresa, sono invece proibite dalla legge sia l’eutanasia – compiuta da un medico – sia il suicidio assistito – che consiste nell’atto deliberato di assistere o sostenere una persona nel darsi la morte. La lunga strada intrapresa da Sébastian per arrivare all’eutanasia tramite iniezione letale è cominciata anni fa, quando ha ottenuto un iniziale parere favorevole dal proprio medico. Nei casi psichiatrici più gravi, serve l’ok di una commissione composta da tre medici, mentre in presenza di malattie invalidanti la procedura viene autorizzata da due dottori.