Mi chiamo Francesco, risolvo problemi

E pochissimo c’è mancato che Francesco ricevesse in udienza lo stesso Bill Gates, che di Microsoft è il numero uno assoluto, oltre che l’uomo più ricco del mondo nella classifica di Forbes. A far cadere il proposito sono stati un paio di cardinali africani, che hanno ricordato al papa che la Bill & Melinda Gates Foundation è attivissima nel promuovere l’aborto nei paesi poveri.

Che implorazione sale, dunque, dal profondo del mondo cattolico verso il papa? Che la Chiesa torni ad essere solo la Chiesa di Cristo, perché i cristiani sanno benissimo che solo la Chiesa può dar loro la vita eterna e l’eterna salvezza. Ed ai cristiani interessa Cristo, e null’altro.
Sì, bisogna certamente pensare anche ai beni materiali per i poveri, ai migranti, ai derelitti, ai perseguitati, ci mancherebbe altro. Ma a loro i cristiani devono portare Cristo, prima di tutto, che solo noi possiamo dar loro, il papa per primo.

L’accoglienza, i viveri, le scarpe, glieli può dare chiunque: lo Stato, le onlus, le associazioni benefiche… Ma Cristo glielo può dare solo la Chiesa. Non se lo scordi mai papa Francesco, che a volte sembra essere addirittura imbarazzato nel proporre nostro Signore come dono primario e più grande a chi gli sta di fronte.

A che serve se pure riuscissimo a sfamare tutti i poveri del mondo, ad accogliere tutti i migranti, se poi non gli offrissimo quanto di più grande abbiamo, cioè la nostra fede e l’incontro con Cristo?
Li avremmo saziati e vestiti per alcune decine di anni, quanto durerà la loro vita, e però li avremo condannati alla rovina eterna.