Il “gallo ‘ncoppa ‘a munnezza” (traduzione dal napoletano: il gallo sopra l’immondizia) è un personaggio/tipo nato dalla fervida immaginazione partenopea. Costui è un individuo assetato di applausi e di consensi, e nella vita gli interessa una sola cosa: essere il primo.
Di chi, o di cosa, per lui non ha importanza: qualunque sporgenza, qualunque cocuzzolo a portata di speroni va bene, purché sia almeno una spanna sopra il livello della strada. Si arrampica pure su un cumulo di immondizia: e da là sopra, tutto impettito, lancia il suo arrogante chicchirichì.
Il napoletano mette in ridicolo un personaggio simile, paragonandolo al gallo che, pur di affermare il suo dominio sul pollaio fa proprio questo: a lui interessa soltanto stare sopra. Sopra cosa, non conta. Possedendo una incontenibile volontà egemonica, a lui interessa soltanto il primo gradino del podio, e per raggiungerlo, e mantenerlo, conta sul fatto che intorno a lui ci siano solo persone mediocri, che valgono poco, o comunque, meno di lui.
Anche come moglie sceglie magari una donna che non ama, ma che però lo tenga su un piedistallo; salvo però non privarsi di “galleggiare” con le tante gallinelle che lo guardano ammirate, con grandi occhioni e cervellini piccoli piccoli.
Il “gallo ‘ncoppa ‘a munnezza”, tra l’altro, non vuole che gli altri capiscano quanto poco valgano i galletti e gallinelle che ha intorno, e cerca di valorizzarli, perché in tal modo pensa di acquistare anche lui più valore. Di questa finzione è in parte vittima egli stesso: ha infatti bisogno di credere veramente, di autoconvincersi, che le persone con cui se la fa abbiano delle qualità, pena il panico totale. Il napoletano tutto questo lo capisce benissimo, e a chi si comporta così con la sua consueta arguzia glielo fa beffardamente notare, dicendogli: «ma va, che sei soltanto nu gallo ‘ncoppa ‘a munnezza!».
Ecco, tutto questo per dire che questa colorita e simpatica espressione napoletana si attaglia benissimo, come un abito su misura, su Matteo Renzi.