E adesso è arrivato il “caso Roma”, adeguatamente preparato dai poteri vicini al gallo Matteo, dalla magistratura alla Rai ed all’informazione di regime, che deflagrando come una bomba atomica sotto al sedere di Grillo, quindi nel cuore del M5S, ha ridotto ad un cumulo di macerie l’unico pollaio dove poteva cantare qualcun altro oltre che Renzi.
Quindi, se non vogliamo prepararci ad un buon ventennio renziano, bisogna che ci si rimbocchi le maniche da subito, perché il febbraio 2018 è dietro l’angolo. E dei “hihirihì in toscano ne abbiamo pieni un po’ tutti le tasche. Anche dalle sue parti.
Roma, 10 settembre 2016
Massimo Martini