Alla cagnolina è bastato poco per intuire il pericolo, alla vista di quell’estraneo apparso dal niente nel cuore della notte. Un attimo e subito ha iniziare ad abbaiare. Forte. Fortissimo, con quanto fiato aveva. L’obiettivo era chiaro: mettere in fuga il malvivente e richiamare l’attenzione dei padroni. È bastato un istante. «Quell’individuo le ha sferrato un calcio violento – spiega la ragazza che, con quell’animaletto, è cresciuta -. Eppure era piccola, anziana, un po’ cieca, un po’ sorda. Come ha fatto quella persona ad avvertirne la minaccia?».
Con tutta probabilità, Shelley, voleva solo impaurirlo. «I miei genitori si sono svegliati di soprassalto e si sono precipitati di là. Usciti fuori hanno visto il malvivente fuggire per i campi vicini». Un’occhiata rapida in giro per accertarsi che non mancasse niente e poi l’amara scoperta: la cagnolina era lì, distesa a terra. Inutile la corsa alla clinica veterinaria aperta h24 per le emergenze: la piccola Shelley si è spenta così, ingiustamente, in un atto d’amore per i suoi padroni. «Se ne è andata da eroe» commenta infatti Erika Campisi.
L’episodio di sabato scorso, è solo l’ultimo di tre tentativi di furto subiti in soli quindici giorni dalla famiglia, tutti tempestivamente sventati dall’animale che, abbaiando, è sempre riuscito ad allontanare i malviventi. «La prima volta, il ladro è stato acciuffato. Era un ragazzino straniero. Ha rubato un vestito dal nostro stendipanni, ma grazie a Shelley è fuggito a gambe levate per dirigersi però nella casa del vicino dove ha fatto razzia di tutto quello che ha trovato».
La seconda, invece, qualche giorno dopo, ma anche in quel caso la cagnolina, meglio di un antifurto, ha difeso la sua abitazione,
fino a quell’ultimo terzo colpo di sabato mattina. La famiglia ha immediatamente sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri più vicina. Secondo le forze dell’ordine, il colpevole potrebbe essere un uomo di origini slave, ma le indagini risultano ancora in corso.