Caprotti, cifre da record: ecco a chi vende Esselunga (e quanti miliardi si prende)

Alla fine Bernardo Caprotti si è deciso a vendere Esselunga. Ha vinto l’età (91 anni) non certo la volonta di farsi da parte. Un altro pezzo pregiato del made in Italy si appresta così a passare agli stranieri visto che, stando alle indiscrezioni, tra i profili degli acquirenti non c’è nessuna presenza italiana.

Innanzitutto Giuseppe e Violetta, avuti dal primo matrimonio e coi quali ormai comunica solo con la carta bollata. Ma anche con Marina, la più giovane, avuta dalla seconda moglie, Giuliana Albera. Anche in questo caso le voci parlano una rottura in corso in una saga familiare distillata di ricchezza e veleni. In ogni caso se la ragazza venisse privilegiata dal padre si aprirebbe una guerra dinastica ferocissima. Negli scontri fra gli azionisti i danni maggiori ricadono sulle aziende e l’ultima cosa al mondo che il vecchio patriarca vuole è far male alla sua Esselunga.

Domani, lunedì 12 settembre, scrive Repubblica, il consiglio di amministrazione darà mandato agli americani di Citigroup per selezionare tutte le manifestazioni d’interesse per la quota di controllo del gruppo Esselunga. Da una valutazione che comprende anche gli immobili che ospitano i supermercati, l’impero di Caprotti oscilla tra i 4 e i 6 miliardi debiti compresi (per la verità piuttosto pochi).

Tra gli aspiranti acquirenti già da fine agosto è comparso Blackstone, il più grande fondo di private equity del mondo che vorrebbe acquisire il 60% con un’opzione sul restante 40% da esercitare, probabilmente, quando Caprotti deciderà di ritirarsi. Difficile, infatti, che il vecchio, finchè avrà le forze, rinunci allo scettro del comando.