La storia della foto più famosa dell’11 settembre. Chi è l’uomo che cade

La discesa verso l’eternità de L’Uomo che cade è durata pressoché 10 secondi.

Il foto-giornalista dell’Associated Press, Richard Drew, quella mattina avrebbe dovuto fotografare una sfilata di moda, ma in men che non si dica è stato inviato dal suo editor sul luogo delle torri gemelle, ed è riuscito a scattare una sequenza di 12 fotogrammi della persona in caduta libera.

Come centinaia di altre persone costrette a lanciarsi dai piani alti dell’edificio a causa del fumo, del caldo insopportabile e dell’assenza di vie di fuga, l’uomo nel flip-book di Drew si contorce nell’aria in modo disordinato e incontrollato, mentre il vento e la velocità della caduta gli strappano via la camicia bianca qualche momento prima che sopraggiunga morte certa.

Ma dei 12 fotogrammi della caotica e mortale sequenza di Drew, uno spicca in modo particolare. Un’immagine tranquilla, intima, perfetta nella sua compostezza: è a testa in giù, perfettamente verticale, posto nel terzo superiore del fotogramma e a metà tra la torre nord e quella sud. Sembra rilassato, calmo, quasi sereno. In un articolo comparso sull’Esquire nel 2003, Tom Junod ha scritto che se l’uomo non stesse cadendo, “sembrerebbe che stia volando.”

L’immagine del foto-giornalista è comparsa