Hillary non ha alternative: deve ritirarsi

E’ vero, alle elezioni mancano meno di 60 giorni e riunire la convention democratica per prendere una decisione non è facile, potrebbe pure essere controproducente.
Le alternative da Hillary Clinton, da nominare anche subito, però in realtà non mancherebbero. A partire dallo sconfitto alle primarie, Bernie Sanders, passando per l’attuale vicepresidente di Obama, Joe Biden. O ancora, il vicepresidente scelto dalla Clinton stessa, Tim Kaine, oppure l’attuale segretario di stato, John Kerry.
E sono proprio questi quattro i nomi più gettonati che sono stati fatti, nemmeno troppo velatamente, in queste ore.
Sanders, in base alle poco chiare regole dei Democratici, sarebbe il sostituto naturale della Clinton, in quanto primo dei non eletti alle primarie. Non piace alla maggioranza dei Dem a causa del suo radicalismo di sinistra. E’ insomma, troppo socialista per gli statunitensi. Non solo: avendo lui stesso chiesto la vittoria della Clinton per acclamazione, ha impedito che si procedesse alla normale elezione tramite voti dei delegati. Quindi, sostanzialmente, Bernie Sanders non ha preso voti e non può neppure essere identificato come il secondo classificato alle primarie.
Niente di grave, sono problemi che si possono arginare, ma da parte Dem sembra che manchi la volontà di farlo.
Più convincenti i nomi di Biden, Kaine, Kerry, che paradossalmente come candidati potrebbero riscuotere persino più consensi rispetto alla Clinton, che sappiamo non essere particolarmente amata dagli americani né apprezzata per ciò che ha fatto da segretario di stato.