L’aspirina, anche chiamata acido acetilsalicilico, viene utilizzata oggi come analgesico, come antipiretico contro gli stati febbrili e come antinfiammatorio. Nel mondo sono milioni le persone che ne fanno uso. Ora, uno studio condotto dal National Institute for Health and Care Excellence, evidenzia gli altissimi rischi per i pazienti con problemi cardiaci. Il ministero della Salute Britannico ha invitato i centri ospedalieri dell’intero Paese a non prescrivere il farmaco ai cardiopatici in quanto pericoloso. Secondo gli scienziati, infatti, il medicinal in questione potrebbe provocare un aumento importante del battito cardiaco e, nei casi più estremi, un ictus.
Rischio elevato per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Soltanto nel Regno Unito vi sono 900 mila persone che ne soffrono pertanto l’assunzione del farmaco è diventata una vera e propria emergenza. I dati hanno dimostrato infatti che un paziente su 7 potrebbe subire un ictus o un altro tipo di complicanza cardiovascolare letale. Fino ad oggi si riteneva che il farmaco fosse in grado di fluidificare il sangue, evitando così la formazione di coaguli mortali che causano l’ictus. Tale caratteristica sarebbe positiva non fosse per il fatto che, soltanto ora, si è compreso che l’assunzione del medicinale, in alcuni specifici pazienti, può provocare emorragie nello stomaco e cerebrali.