«Retronebbia, questo sconosciuto. Molti dovrebbero imparare a usarlo»
Pubblichiamo la lettera di un lettore piacentino che punta il dito sull’abitudine di alcuni automobilisti di abusare di questi dispositivi di illuminazione
Pubblichiamo la lettera di un lettore de ILPIACENZA.IT
Desidero semplicemente lanciare un appello agli automobilisti piacentini perché imparino l’uso, e non l’abuso, dei retronebbia in città, e comunque in ogni caso quando hanno dietro di sé altre auto. In questi giorni di fitte nebbie a Piacenza e provincia infatti mi sta capitando sempre più spesso di trovarmi davanti automobilisti che tengono i loro potenti fari retronebbia ben accesi, diritti negli occhi e che ti cuociono la retina. Ieri addirittura, sulla via Emilia a Montale, uno che li aveva spenti mentre non aveva dietro nessuno, li ha poi accesi proprio quando sono arrivato io dietro di lui. Dico, ma sei scemo? E li ha tenuti accessi per tutto il tragitto noncurante delle mie proteste a suon di clacson e abbaglianti. Il problema è che gente come questa, per inesperienza o menefreghismo, è sempre più diffusa.
Penso che sia un problema serio di sicurezza stradale e mi sono informato: si può prendere anche una multa se lo si utilizza in modo improprio. Lo dice il Codice della strada.
Basterebbe un poco più di accortezza e attenzione verso gli altri, e spegnerlo al sopraggiungere di un’auto alle spalle.
Vediamo a tale proposito cosa dice il Codice della Strada. La normativa di riferimento è l’articolo Art. 153. “Uso dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione dei veicoli a motore e dei rimorchi”.
Questa norma, al comma 8, afferma: “In caso di nebbia con visibilità inferiore a 50 m, di pioggia intensa o di fitta nevicata in atto deve essere usata la luce posteriore per nebbia, qualora il veicolo ne sia dotato”.
Ed è anche prevista una sanzione. Dice il comma 11: “Chiunque viola le altre disposizioni del presente articolo ovvero usa impropriamente i dispositivi di segnalazione luminosa è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168”.