Il rapper ghanese a Striscia: “Mi mantengono gli italiani”

Il suo rap ironico e demenziale ha conquistato il web grazie a video di canzoni come “Mangio pasta col tonno”, “Devo trombare”, “Mi faccio una sega”. Ma Bello Figo, ex Gucci Boy, rapper parmigiano di origine ghanese, ha conquistato la ribalta della cronaca grazie a testi politicamente più impegnati come “Non pago affitto”, “Referendum costituzionale” e l’esilarante “Matteo Renzi“. Per questo motivo si è guadagnato un’ospitata di Rete 4 “Dalla Vostra Parte”, in cui ha fatto infuriare tutti: Alessandra Mussolini, ma anche residenti di Rosarno, mediatori culturali ed esponenti del Pd. I testi delle sue canzoni ironizzano sugli stereotipi attribuiti ai profughi che non lavorano e pretendono stipendio, wi fi e addirittura donne bianche, facendo infuriare sia i terzomondisti immigrazionisti, che accusano Bello Figo di speculare sull’immigrazione e non rispettare i drammi, sia gli esponenti della destra anti-immigrazionista che rinfaccia al rapper di prendere in giro gli italiani raccontando ciò che accade veramente.

Bello Figo però non è un profugo, non è mantenuto da nessuno e continua a divertirsi nel far arrabbiare tutti. L’ha fatto anche ieri a Striscia la Notizia. Intercettato da Rajae, inviata di Striscia, ha detto “Io non sono un profugo, sono un ragazzo normale”. Ammette di essere arrivato in Italia con l’aereo, non con i barconi. E continua: “Io scherzo su questa cosa (l’immigrazione, ndr). Finché non è vietato io continuo a farlo”.
E guadagna anche: “Lavoro su youtube da 5 anni finché faccio visualizzazioni, finché i mien fans mi seguono”.
L’inviata gli chiede: “Quindi ti mantengono gli italiani”. Bello Figo sorride e risponde prontamente: “Si, i fan”.
In effetti, molti suoi video hanno superato il milione di visualizzazioni, quello più cliccato, “Pasta con tonno”, ha sfiorato cinque milioni di visualizzazioni finora.
Tra i video più cliccati, anche quelli dedicati a Berlusconi, Mussolini, Andrea DiPrè. Alcuni basati su veri non sense.

Riccardo Ghezzi
Roma, 23/12/2016