ROMA. “Uccidere in nome di Allah è una bestemmia scellerata. Sono fiera delle forze dell’ordine della mia città natale: hanno fermato un criminale”. Nadia Bouzekri è nata a Sesto San Giovanni, dove ancora vivono i genitori marocchini, ha 24 anni, indossa il velo e studia management all’università di Reggio Emilia. Da maggio è la prima donna presidente dei Giovani musulmani d’Italia: la più importante associazione giovanile della galassia islamica, con 1.200 iscritti e 51 sezioni locali.
Che senso ha uccidere e morire in nome di Allah?
“È da pazzi criminali. Dio ti chiama all’amore e non alla violenza. Uccidere in nome di Allah significa bestemmiare”.
Cos’ha pensato quando ha letto che l’attentatore di Berlino è stato ucciso dalla polizia a Sesto San Giovanni?
“Giovedì ero a Sesto, dove vivono ancora papà e mamma. Mi sembra assurdo che un pericoloso criminale possa attraversare mezza Europa senza essere fermato. Il mio pensiero va alla polizia della mia città: sono fiera di loro. Con il loro lavoro ci aiutano a vivere più sicuri” / CONTINUA A LEGGERE