La saggezza di Mattarella

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella è attualmente l’unico statista che lo scenario politico italiano stia offrendo. Probabilmente la cattiva compagnia lo sta aiutando ad emergere ed elevarsi sopra gli altri, ma la sua gestione della crisi di governo, risolta in poco più di 48 ore, è encomiabile. Nessun timore reverenziale nei confronti di Renzi, l’ex presidente del Consiglio che l’ha voluto a tutti i costi al Quirinale. Ed è questo un elemento che sta scatenando le fantasie dei giornalisti, che inventano elucubrazioni su presunti disaccordi e antipatie tra le due cariche dello stato.
In realtà Mattarella ha semplicemente fatto il proprio dovere. Nulla di eccezionale, ma di questi tempi è in ogni caso apprezzabile.
Non contento, si è sentito in dovere di spiegare agli italiani perché non li ha portati subito alle urne. Non era suo dovere farlo, ma lo ha ritenuto opportuno per senso di rispetto.

Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha spiegato quanto sia necessario andare a votare con regole chiare. Non era ancora il momento. E soprattutto l’attuale pasticciata doppia legge elettorale (Italicum alla Camera, “Consultellum” al Senato) non avrebbe garantito la governabilità. La sconfitta dei Sì al referendum del 4 dicembre, con la conseguenza del mantenimento dello status quo e quindi del bicameralismo paritario, ha reso necessario il varo di una nuova e chiara legge elettorale. Sull’Italicum inoltre pende il giudizio della Consulta, resta quindi un’incognita.
Mattarella, come nessun leader di partito ha fatto, ha perfettamente capito che le elezioni anticipate avrebbero consegnato agli italiani una legislatura identica all’attuale: un’anatra zoppa in parlamento, con una maggioranza rabberciata o totalmente diversa da qualsiasi coalizione votata dagli italiani alle urne.
Uno scenario da incubo, da evitare il più possibile.
Dopo i disastri istituzionali di questa legislatura, la parola va data agli italiani. Ma prima, è necessario garantire che l’esperimento negativo non si ripeta.
E se non sarà così, sarà solo grazie a Mattarella.

Riccardo Ghezzi
Roma, 6/1/2016