Hotel Rigopiano, ecco le parole dei bimbi salvati che hanno commosso i soccorritori – VIDEO

I quattro bambini

I referti con la diagnosi di ipotermia prolungata non dicono la verità. Stanno tutti bene, come gli altri tre bambini che saranno estratti nel tardo pomeriggio, dopo una attesa sfinente, dovuta alla nebbia, al maltempo, alla necessità di fare attenzione nel forare il muro. Quando i soccorritori hanno fatto un buco in quello che era diventato il tetto della loro cella, i tre bambini chiusi in un unico spazio li hanno accolti ballando e saltando. C’era la figlia del cuoco, la gioia mancante dei Parete, che ha subito chiesto cosa ne era dei biscotti al cioccolato che aveva lasciato nello zaino per il viaggio di ritorno. E poi c’erano il terzogenito dei coniugi Nadia e Sebastiano Di Carlo, ristoratori di Loreto Aprutina, e il figlio di Domenico e Marina, la coppia di Osimo che risulta ancora dispersa. Appena tornato in superficie uno di loro ha realizzato l’attenzione che lo circondava. «Guarda quanta neve» ha detto a uno dei soccorritori. «Allora possiamo andare a sciare».
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I vestiti pesanti e le coperte
Lo potremmo chiamare il miracolo dei bambini, se non fosse per il bilancio ancora incerto, nessuno sa davvero quante sono e chi sono le persone ancora sommerse da neve e macerie. Ma almeno questa lunga giornata va in archivio con quattro creature di età compresa tra i sei e i dieci anni tornate a vedere la luce quando nessuno si aspettava più nulla. Ci sarà tempo per capire cosa è successo in quelle lunghe ore di buio, come le hanno trascorse. I soccorritori hanno trovato delle coperte nei loculi, segno che forse c’è stato il tempo di organizzare una qualche resistenza alla brutalità della natura. I bambini avevano indosso abiti pesanti e giacconi, due di loro indossavano le tute da sci. Non hanno mangiato per quasi due giorni.
Le reazioni tra i parenti

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