In seguito alla caduta del governo innescata dalle dimissioni da vicepremier di Martin McGuinness, storico capo militare dell’Ira diventato poi esponente di punta dei repubblicani dello Sinn Fein, l’Irlanda del Nord è precipitata nel caos.
McGuinness si era dimesso in polemica con la primo ministro Arlene Foster, esponente unionista del Dup, Democratic Unionist Party, travolta da sospetti di malversazione e conflitto d’interessi in quanto sospettata di avere ideato un meccanismo – chiamato “cash for ash”, soldi per fumo – che ha distribuito finanziamenti pubblici gonfiati ad aziende e proprietari terrieri .
Ci saranno nuove elezioni politiche, previste per il prossimo 2 marzo, ma forse proprio McGuinness non sarà tra i candidati.
A questo si aggiunge la Brexit, che coinvolge pure l’Irlanda del Nord. Un quadro fosco di tensioni che sono sfociate anche in episodi di violenza, tra cui il grave ferimento a colpi di AK47 di un agente della PNSI (la polizia nordirlandese) nei pressi di una pompa di benzina a Crumlin Road, nella zona nord di Belfast.
L’attacco è stato rivendicato dalla “New Ira”, la formazione dell’Esercito Repubblicano Irlandese formata nel 2012 unendo numerose formazioni repubblicane armate contrarie alla cessazione della lotta armata proclamata dall’Ira “ufficiale”.
Riccardo Ghezzi
27/1/2017