La recrudescenza dei fenomeni criminosi desta sgomento e preoccupazione. Zelinda Rinaldi, presidente della Consulta cittadina che raggruppa la maggior parte delle settanta associazioni che operano nel tessuto sociale cittadino, ha evidenziato come la malavita abbia “alzato il tiro per intimidire, creare paura, sconcerto e soprattutto per screditare le istituzioni dello Stato e le forze dell’ordine proprio quando esse vengono rafforzate in difesa e protezione della popolazione”. Rinaldi ha manifestato “vicinanza e solidarietà alle istituzioni che sono in prima linea ed a tutti quei concittadini vittime di azioni criminali ma anche e soprattutto a rafforzare le loro concrete azioni in direzione dell’affermarsi di una cultura della legalità e della coesione sociale”.
Per i salviniani di Capitanata, l’ultimo grave episodio altro non è “che l’ulteriore dimostrazione del fatto che in questa zona della Puglia la criminalità non teme lo Stato anzi, lo attacca e intende allontanarlo”. Per Rossano Sasso, coordinatore regionale di ‘Noi con Salvini’ “la regia occulta che sfrutta gli immigrati nel Gran Ghetto, che ne organizza le rivolte, che appicca il fuoco facendo morire due persone, è la stessa che questa notte ha sparato contro la polizia. A loro la nostra totale e umana vicinanza, sincera e non di circostanza”. Sasso continua: “In questo angolo di Puglia serve quanta più presenza possibile dello Stato, per annientare la mafia che strozza i commercianti, che gestisce i traffici illeciti compreso quello dell’immigrazione con il relativo sfruttamento, la mafia che uccide senza scrupoli”