«Ma certo. Vogliono solo far vedere che stanno facendo qualcosa. Vuoi veramente combattere lo sfruttamento della prostituzione? Non devi certo venire in strada. Non siamo a Milano o a Roma».
Dove colpire quindi?
«Negli appartamenti. In città è pieno. Ma su quel fronte si fa poco o nulla».
Il vostro è un mondo che spesso rimane nascosto. Non se ne parla e, tante volte, si fa finta di non vedervi. Chi siete veramente?
«Siamo donne e ragazze che cercano di portare a casa il pane. C’è chi ha perso la famiglia nel suo Paese e ora deve crescere i figli da sola. Chi ha un mutuo da pagare. E, mi creda, i guadagni non sono più quelli di una volta».
Anche il mestiere più antico del mondo risente della crisi?
«Certo. E con le multe ai clienti andrà ancora peggio. Così non si va a colpire il racket. A rimetterci, saremo solo noi».
Chi sono i vostri clienti?