L’ultimo saluto a Emanuele, ucciso dal branco: quello che fanno i suoi amici è straziante
Funerali blindati per Emanuele Morganti, il ragazzo di Alatri massacrato dal branco e morto dopo qualche ora di tremenda agonia al Policlinico Umberto I. La sua bara bianca, dopo una sosta di dieci minuti nella in cui viveva con la sua famiglia, è stata portata a spalla dagli amici fino alla chiesa, per circa 300 metri. A seguire il feretro un lungo corteo di persone in lacrime. La camera ardente è stata allestita nella chiesa di Santa Maria del Rosario a Tecchiena, dove alle 15 si svolgeranno i funerali per dargli l’ultimo saluto.
“Emanuele aveva sempre il sorriso pronto, era solare e soprattutto era un bravo ragazzo”, ha detto tra le lacrime una cugina della nonna del giovane di Alatri. E una vicina lo ha ricordato come “davvero una bella persona che aiutava molto la madre che da anni combatte con una malattia”.
Tutti gli amici di Emanuele indossano una maglietta bianca che davanti reca impresso un cuore con la sua foto e dietro la scritta “Quando ormai si vola, non si può cadere più. Ciao Emanuele”. “Abbiamo deciso di usare il bianco – ha spiegato uno di loro , tra coloro che ha portato il feretro a spalla – perché è il colore dell’innocenza ed Emanuele è morto da innocente”. I funerali saranno celebrati dal vescovo Lorenzo Loppa celebrerà i funerali.