Sicurezza, dotazioni patacca agli agenti. Cantone boccia le gare del Viminale: “Prezzi gonfiati e scarsa trasparenza”

A Milano un tizio armato di coltelli ha messo in difficoltà due militari e un poliziotto solo perché non avevano i guanti antitaglio per il corpo a corpo, ci rendiamo conto?”. Il messaggio è per i vertici: “Minniti e Gabrielli attivassero il neo-costituito “ufficio affari interni” e rimuovano questi ‘dirigenti scienziati’, corresponsabili di continui default a danno della sicurezza proprio di chi dovrebbe garantire quella di tutti”. Bertolami fa poi l’esempio di Polfer e Polaria che da 30 anni hanno le stesse divise ordinarie: “In tutto il mondo gli agenti alle stazioni sono a rischio attacchi, ma i nostri vanno ancora in giro con in giacca e cravatta, scarpine da cerimonia, bottoni dorati e cinturoni con pendagli”.

L’analisi dell’Anac, così impietosa, finirà all’attenzione del ministro dell’Interno. Si apprestano a scrivere un’interrogazione a Minniti i deputati di Alternativa Libera Marco Baldassarre e Tancredi Turco: “E’ inconcepibile – attaccano – che il Viminale non sia capace di acquistare i giubbotti antiproiettile per la Polizia di Stato, oltre ad altro materiale, senza violare il codice degli appalti. E’ una condotta che lede il diritto dei cittadini a veder spesi bene i propri soldi e quello delle forze dell’ordine ad essere approvvigionate di equipaggiamenti fondamentali, in tempi ragionevoli”.

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