Poi i suoi carcerieri le hanno portato un piatto di carne e riso che la donna ha divorato per la fame. Dopo l’ultimo boccone – ha spiegato la Dakhill alla tv egiziana Extra News – le hanno detto la verità: “Abbiamo cucinato il tuo bambino di un anno dopo avertelo portato via, è questo quello che hai appena mangiato”.
Impossibile stabilire se sia la verità o solo un’orrenda, estrema forma di tortura psicologica. Resta la follia di un’ideologia religiosa che ha portato al massacro di migliaia di uomini e donne tra Siria e Iraq perché considerati infedeli.
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