“I nostri militari in Kosovo hanno bevuto acqua cancerogena”: la denuncia
Fino al 2006 i militari italiani in missione in Kosovo hanno bevuto acqua inquinata e cancerogena: è la denuncia sporta questa mattina dal medico militare Ennio Lettieri, durante l’audizione a San Macuto, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito.
Il medico ha denunciato che il contingente italiano in Kosovo ha bevuto a lungo acqua cancerogena, spiegando che “l’acqua analizzata nel 2015 e presente fino al 2016, conteneva bromato, cancerogeno di classe 2B, in quantità di 65/67 microgrammi-litro, a fronte di un limite di 10 tollerato”. Inoltre il medico ha detto che “dalla base di Film city sono ben visibili le ciminiere della compagnia elettrica Kek”, sottolineando che soprattutto la sera c’era “aria giallognola che rendeva l’aria malsana e irritante per le vie respiratorie”.
Ricostruendo la vicenda dell’acqua, il medico Lettieri, che si è ammalato di un tumore inguinale, come egli stesso ha raccontato al presidente Scanu e ai membri della Commissione, ha ripercorso tutta la vicenda. “Al mio arrivo presso la base militare di Pristina, denominata Comp Film City, nell’ottobre 2016 – ricorda – mi fu più volte riferito del sapore molto discutibile dell’acqua naturale e frizzante (marca Dea) in distribuzione presso la mensa internazionale e nella palestra e venduta in ristoranti e pizzerie di tutta la base”, sottolineando che “non trovando nell’archivio dell’infermeria le analisi chimiche di tale acqua, decisi di richiederne copia al laboratorio militare tedesco della città di Prizren”.