La maggior parte dei contratti collettivi attualmente approvati stabilisce, come termine entro cui va versata la busta paga, il giorno 10 del mese successivo a quello lavorato. Tanto per fare un esempio, il mese di settembre va accreditato entro il 10 di dicembre. Altri contratti collettivi prevedono invece il giorno 5 del mese successivo a quello lavorato. Altri ancora prevedono quale termine ultimo per pagare lo stipendio il giorno 27 dello stesso mese lavorato; ad esempio, la busta paga di settembre andrà versata entro lo stesso 27 settembre.
Regola eccezionale vale per lo stipendio di dicembre e per la tredicesima: in questo caso il pagamento della busta paga deve avvenire entro il 12 gennaio dell’anno successivo.
Se lo stipendio arriva tardi è meglio non partire subito con l’azione legale
La data entro cui deve avvenire il pagamento dello stipendio si riferisce a quella della materiale disponibilità della somma sul conto del dipendente e non a quella in cui l’azienda dispone il versamento. Questo concetto è molto importante tutte le volte in cui la busta paga viene erogata tramite bonifico: operazione in cui – come noto – la data di esecuzione dell’ordine non corrisponde mai a quella in cui il dipendente può materialmente prelevare l’importo dal proprio conto corrente.