Alessandra Mussolini contro il ddl anti fascismo: ‘Con quella legge sono un reato vivente’
Alessandra Mussolini contro tutti dopo il ddl anti fascismo promosso dal deputato PD Emanuele Fiano, a partire da Laura Boldrini. L’europarlamentare di Forza Italia è la nipote di Benito Mussolini di cui porta con orgoglio il cognome, come ha ribadito più volte, e si sfoga ai microfoni della Zanzara, il programma condotto da Giuseppe Cruciani su Radio 24. “Per dirla alla Fantozzi, questa legge Fiano è una cagata pazzesca“, dice a proposito del ddl sulla propaganda fascista. “Con quella legge io sono un reato vivente“. L’altro bersaglio dell’onorevole è la presidente della Camera che ha difeso il disegno di legge e ha dichiarato di aver raccolto le testimonianze di “vecchi partigiani” offesi dalla sola presenza di monumenti dell’era fascista. “Una poveretta, è da cacciare, è anti italiana. si deve dimettere. Non si deve più sedere, deve stare in piedi, in punizione dietro l’obelisco“, risponde secca.
Mussolini ribadisce ai microfoni della radio che per il suo cognome, con questa legge rischia di diventare “un reato vivente” così come rischia di diventare perseguibile la campagna elettorale a suo nome. “Se c’è un magistrato zelante anche dire ‘vota Mussolini’ può diventare pericoloso“, dice l’onorevole.
Il disegno di legge viene definito “avulso“, “non una priorità“; a sottolineare la sua contrarietà, Mussolini svela che “il sindaco di Predappio, che è del PD, ci campa con i cimeli di mio nonno“, tanto che, ricorda Cruciani, c’è il progetto di realizzare un museo dedicato al Duce.