’altra sera a Padova, durante la protesta del centro sociale “Pedro”, 5 poliziotti sono rimasti feriti, tra cui uno con una prognosi di 25 giorni a causa di una bomba carta esplosagli dietro la schiena.
«Servono norme diverse sull’ordine pubblico» dice Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia. Il sindacato infatti, già nel maggio 2014, promuoveva un progetto di legge, nel quale si chiedeva telecamere su divise, auto di servizio, uffici e celle di sicurezza; arresto obbligatorio e differito per il reato di danneggiamento e per quello di travisamento durante le manifestazioni;
Daspo esteso a tutte le questioni di ordine pubblico; protocolli operativi per dare linee guida cogenti alle Forze dell’Ordine; Pubblici Ministeri in piazza durante servizi di ordine pubblico per avvalorare le richieste di arresto avanzate al Gip, per raccogliere nell’immediato, elementi di prova utili per la celebrazione della direttissima.
Tutto ciò che il Sap ha proposto, mettendosi in discussione e facendo un passo indietro, continua ad essere ignorato dal “Palazzo” che non ha la capacità di affrontare i problemi.
«Non è possibile che i poliziotti siano diventati l’ammortizzatore sociale di questa società – dice ancora Gianni Tonelli – Noi non possiamo essere ostaggi. Questo centro sociale è lo stesso al quale appartiene Zeno Rocca, condannato qualche giorno fa a 2 anni e un mese per calunnia, per avere accusato tre poliziotti di un pestaggio poi rivelatosi falso». Ma nonostante ciò, il tutto ricade sempre e solo sulla Polizia, ancora oggi non regolamentata da norme adeguate in tema di ordine pubblico.