Arma dei carabinieri, il giorno nero: arrestato l’eroe di Nassiriya

Due ordini di custodia per M.L., accusato di complicità col clan siciliano Rinzivillo. A Bologna per anni, poi ai servizi segreti, per la sua stazza era il terrore dei balordi di piazza Verdi

BOLOGNA – L’eroe di Nassiriya, il militare dell’Arma che scavò tra le macerie per cercare i feriti e i morti e che a Bologna, dove ha prestato servizio per tanti anni, s’era guadagnato la stima di tutti, secondo gli investigatori era al soldo del boss gelese Salvatore Rinzivillo. È una parabola discendente quella di M.L., servitore dello Stato con un ruolo da 007, che secondo i giudici proprio in virtù delle sue “pubbliche funzioni e dei poteri di accertamento” risolveva i problemi “correlati agli affari illeciti ” dei mafiosi. M.L. è uno dei due carabinieri arrestati ieri dalla Guardia di Finanza e dai militari insieme ad altre 36 persone fra Roma, la Sicilia e altre regioni.

Le operazioni investigative “Druso” e “Extra Fines” hanno portato alla luce gli affari del clan dei Rinzivillo nella Capitale, nel Nord Italia e in Germania. Nel sistema scoperchiato dalle indagini delle Procure di Roma e Caltanissetta, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, M.L. risulta una figura chiave ed è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e accesso abusivo alle banche dati delle forze dell’ordine. Per gli investigatori i boss si erano imposti sugli imprenditori del mercato agroalimentare