In arrivo la macabra “tassa sulla morte”

Sembra surreale, ma purtroppo non lo è: nemmeno la morte ferma il Fisco. Vediamo cos’è la tassa sulla morte
«La morte non è male: perché libera l’uomo da tutti i mali» scriveva Giacomo Leopardi. Ebbene, questa consolatoria quanto brutale affermazione sembra oggi essere smentita da un disegno di legge che si trova attualmente all’esame del Senato. È possibile, infatti, che a breve venga introdotta una tassa sulla morte. Nemmeno il nostro decesso, quindi, ci libererà dal male del Fisco! Vediamo insieme in cosa consiste la macabra “tassa sulla morte”.

Tassa sulla morte: il disegno di legge

Il data 10 settembre 2014 è stato presentato il disegno di legge (d.d.l.) sulla “Disciplina delle attività funerarie“, il quale è attualmente all’esame del Senato.

Il provvedimento è stato voluto da alcuni esponenti del Pd e reca la firma principale di Stefano Vaccari. Ma qual è l’obiettivo di questo bizzarro disegno di legge? L’obiettivo, si legge nel documento, è plurimo: si tratta di definire i soggetti che possono operare nel settore; si intende, inoltre, “moralizzare” l’ambito funebre e cimiteriale; combattere l’evasione fiscale; riordinare il sistema cimiteriale; regolamentare le installazioni di crematori; individuare linee di azione in grado di apportare un profondo e rapido cambiamento del settore.

Sorge allora spontanea la domanda: come realizzare tutto ciò? Ebbene, la risposta sorprenderà: tassando ogni singola operazione funebre e cimiteriale!

Il cittadino dovrà pagare le tasse anche sulla morte?

Se il disegno di legge dovesse passare l’esame del Senato verrà, quindi, introdotta la macabra “tassa sulla morte”. Tra gli articoli del disegno di legge, infatti, quello che più attira l’attenzione del povero cittadino (tristemente abituato, oramai, a questi ed ad altri “scherzi” da parte del legislatore) riguarda le misure fiscali. Le spese funebri e cimiteriali non saranno più esentate dalla pressione fiscale, come avviene attualmente, ma saranno anch’esse assoggettate a Iva, benché ad aliquota ridotta. Anche su tali spese, pertanto, il cittadino dovrà pagare l’imposta sul valore aggiunto, con aliquota del 10%.

Verrà, inoltre, modificato il limite di detrazione dall’Irpef, ampliando la tipologia di spese detraibili e stabilendo una percentuale di detraibilità pari al 50% delle spese, in luogo dell’attuale 100%. A tale ultima previsione farà da contromisura l’introduzione di agevolazioni delle specifiche forme assicurative relative all’ambito funebre. Vi sarà, poi, un elevamento della tassa fissa fino a 30 euro, che verrà annualmente rivalutata secondo gli indici Istat, per ogni operazione cimiteriale.