Poliziotto pestato da un ladro. “Ancora un episodio di violenza ai danni di uomini in divisa.
Poliziotto pestato da un ladro, è grave in ospedale: “danni alle vertebre”. Insorgono i sindacati “Serve una tutela”
Questa volta siamo a Mestre, protagonisti alcuni poliziotti intervenuti su un furto
e un magrebino sorpreso a rubare una bicicletta.
Era piena notte, precisamente le 3, quando la sala operativa riceve una segnalazione
rispetto alcuni strani movimenti. La questura invia subito un equipaggio sul posto
per controllare la situazione.
La segnalazione si rivela corretta, tanto che i poliziotti appena giunti sul posto individuano subito il sospetto, che alla vista dei due agenti inizia ad andare in escandescenza. A quel punto, resosi conto della situazione e vistosi braccato, l’uomo ha inizialmente provato a scappare per poi ribellarsi violentemente tanto da costringere i poliziotti a richiedere le cure del pronto soccorso.
PRIMA I CALCI, POI I PUGNI
Nel violento corpo a corpo uno dei poliziotti ha riportato gravi ferite. VeneziaToday riporta
di problemi alle vertebre e oltre tre mesi di prognosi, mentre sarebbe meno pesante la condizione del collega, risultato guaribile in una decina di giorni.
La vicenda ha giustamente scatenato l’indignazione dei sindacati di categoria, rispetto all’annoso problema delle tutele agli operatori dell’ordine ed i modesti strumenti di coercizione a loro disposizione.
L’INTERVENTO DEL SINDACATO
Sul caso si è espresso Alessandro Stranieri e Marco Mizzau del SIAP, Sindacato di Polizia
“Produrre sicurezza non è un lavoro facile e comporta rischi concreti per chi deve garantirla. Da parte nostra rivolgiamo un abbraccio ai due colleghi infortunati e auspichiamo che anche la cittadinanza possa far sentire loro una meritata vicinanza.“
“Sono palesemente insufficienti gli strumenti di tutela per chi lavora in prima linea per garantire la sicurezza dei cittadini“. “Molto spesso ci si trova a fronteggiare delinquenti che non hanno nulla da perdere – spiega Mizzau – Quindi, anche in presenza di una condanna, è impossibile avere il risarcimento per i danni subiti, comprese le spese mediche e di riabilitazione. Ci faremo portavoce della necessità di pensare ad una forma di tutela, anche per via assicurativa, per casi come questo, cogliendo l’occasione del rinnovo del contratto relativo alla nostra professione che è attualmente in discussione a Roma“