Arma in Lutto: morto il Generale Giuseppe Messina “Coraggioso, temuto e rispettato”

Arma in Lutto: morto il Generale Giuseppe Messina “Coraggioso, temuto e rispettato”

L’Arma e l’Italia intera hanno perso un ‘pezzo’ pregiato
Di lui si raccontano cose straordinarie. Non era semplicemente “un Carabiniere”, ma IL CARABINIERE.

L’alto ufficiale, in congedo da qualche anno, residente a Cassino dov’era stato comandante della Compagnia, si è sempre contraddistinto per rettitudine e alto senso del dovere

Ci ha lasciato dopo una intensa ma breve malattia Giuseppe Messina, Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri.

Il Generale aveva settantaquattro anni ed era nato a Palma Campania

Messina era ricoverato a Cassino, all’ospedale ‘Santa Scolastica’

Questa mattina la brutta notizia. Ha chiuso per sempre gli occhi, lasciando tre figli e la moglie. 

Il funerale si svolgerà nella chiesa di Sant’Antonio in piazza Diamare a Cassino, nel giorno Lunedì 4 Dicembre alle ore 11.

 

 

E qui si potrebbe chiudere il classico triste comunicato di lutto.
Se non fosse che Giuseppe Messina ha vissuto così intensamente carriera e vita personale, tanto che sarebbe uno sfregio non raccontarlo

Un girovagare continuo lungo il centro italia. Matura esperienze in luoghi complessi come Secondigliano, Latina, Isernia, Mondragone, Roma, Reggio Calabria, Campobasso fino a Cassino, città che sceglierà per la propria permanenza.

Messina è stato autore di uno dei più clamorosi arresti di camorra dell’epoca. Ma andiamo con ordine

Nato nel 1943, completa gli studi decidendo subito di onorare la divisa dell’Arma dei Carabinieri.

Il primo incarico da tenente lo ricopre nel 1964 a Porto Melito Salvo in provincia di Reggio Calabria.

Dall’80 al’86 il generale, allora giovane Capitano è stato comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cassino.

Anni difficili, una criminalità aggressiva, pericolosissima.

I suoi militari sempre in prima linea per la lotta alla criminalità organizzata e lui assieme a loro, mai un passo indietro.

La criminalità organizzata campana cominciava infatti allora a radicarsi sul territorio.

 

 

Proprio in quel periodo, l’allora Capitano fu autore di uno dei più clamorosi e movimentati arresti della zona e del periodo.

Si tratta del boss della camorra Carmine Giuliano. Venne sorpreso in un appartamento, quando tentando di sottrarsi all’arresto cercò di fuggire tramite un cornicione.

“Molti ricordano ancora il suo camminare incerto su un cornicione di via Arigni mentre tentata di bloccare, per poi riuscirvi, il boss di Forcella Carmine Giuliano, latitante da tempo e che a Cassino aveva trovato rifugio.” racconta tg24.it

“Mi sono reso conto nei giorni successivi di quanto avevamo rischiato tutti e due” diceva, deliziando i suoi ospiti con i tanti aneddoti lavorativi della sua vita

La vita, le indagini e la letteratura

Una vita dedicata alle indagini ma anche alla scrittura. Amava annotare episodi, ricordi e quanto altro aveva reso piena e ricca la sua vita.

Il tutto è racchiuso nel libro ‘Nel secolo fedele’ edito da Mondostudio e pubblicato nel 2012. – racconta FROSINONETODAY su di lui –

Una fila di arresti: dall’omicida di una giovane donna di Minturno, agli autori dell’attentato alla discoteca Seven Up di Scauri fino a quello del componente delle brigate rosse Fiorioni.

Chi ha avuto la fortuna di poterlo leggere ha potuto avere contezza dello spessore investigativo del generale Messina”