da Leggo: “Lei, il presunto «giocattolo» del piacere del prelato, ha sentito un brivido lungo la schiena quando ha visto per la prima volta l’inchiesta delle Iene su don Michele Barone trasmessa il 14 febbraio.
In quel momento le è parso tutto chiaro. E il 20 febbraio ha bussato alla porta del procuratore aggiunto Alessandro Milita e ha vuotato il sacco.
Ma perché non lo ha fatto prima? «Don Michele mi diceva che l’angelo e la Madonna avevano un disegno particolare per noi privilegiati del gruppo e che se qualcuno lo avesse abbandonato avrebbe avuto delle conseguenze brutte.
Ha minacciato una mia amica, Alessia, di incendiarle la pizzeria che si trova ad Aversa. Anche per questo avevo il terrore di contraddirlo – ha piegato la donna –
dopo gli episodi di violenza ho cercato di non fargli capire il mio malessere e il disgusto che provavo.
Con lui mi mostravo serena e facevo finta di niente». Ma lei non è stata l’unica vittima. In Procura si è presentata anche Francesca, nome di fantasia di un’altra ragazza che con le sue dichiarazioni ha riempito oltre quattro pagine di verbale redatto dal pm Alessandro Di Vico,
il sostituto che ha impresso un’accelerata all’indagine iniziata già nel 2017. Inchiesta che rischiava di finire insabbiata dal poliziotto Luigi Schettino del commissariato di Maddaloni, arrestato anche lui. «Ho praticato sesso orale a don Michele a Medjugorje», ha confessato Francesca.
C’è un albergo nel luogo delle apparizioni, il Medjugorje Spa. Sarebbe stato lì che la vittima avrebbe subito gli abusi: «Prima in nave, durante il pellegrinaggio, poi in albergo». CONTINUA A LEGGERE