Si è insediata in prefettura a Genova la Commissione ispettiva guidata dall’architetto Roberto Ferrazza inviata dal Mit per far luce sulle cause del crollo del Ponte Morandi a Genova.
“Varie concause” otrebbero aver contribuito al crollo del Ponte Morandi a Genova: così risponde Roberto Ferazza intervistato da Sky Tg24.
“Il ponte – ha spiegato al termine di un sopralluogo sulle macerie – non è venuto giù così come stava ma si è piegato ed è caduto”. Secondo Ferrazza, a dinamica del cedimento non rende, dunque, “del tutto chiaro” quale sia l’elemento che si è rotto per primo innescando la tragedia.
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IL MALTEMPO
C’è il tema del maltempo. «Molti professori quotati hanno parlato di ipotesi dell’effetto particolare di combinazione di vento particolarmente forte e pioggia particolarmente intensa – ha detto Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – Sono tutti temi su cui occorre ponderare prima di dire, bisogna studiare. Ed è quello che ci aspettiamo dalla commissione d’inchiesta e dalla magistratura».
Possibile che un ponte cada per eventi meteorologici eccezionali? Lo ha chiesto una cronista e Castellucci non ha confermato, ma neppure smentito. «Scusate, questo tema lo valuterà la magistratura, che noi aiuteremo».
LE VIBRAZIONI
Un’altra ipotesi riguarda le vibrazioni, altro fattore che potrebbe aver compromesso il viadotto. «Sugli stralli in calcestruzzo quadrati (quelli del ponte Morandi, che era un’opera molto particolare) non c’è molta letteratura (tecnica, ndr) – ha detto Castellucci – Il tema delle vibrazioni è stato sollevato da grandi esperti in materia, e noi ci auguriamo che la dinamica venga accertata. Genova e l’Italia ne hanno il diritto. Ma neanche i nostri tecnici hanno una visione condivisa, proprio per la mancanza di informazioni».