Bacchettata del Garante per le Comunicazioni (dell’AgCom) sulle dita di Sky. Il Garante invia una formale diffida alla emittente a pagamento, che ha violato i diritti dei consumatori con la sua nuova offerta delle partite della Serie A.
Nella nuova stagione calcistica, Sky trasmetterà 266 partite. Meno che nella precedente stagione, quando le partite erano 380. I vecchi abbonati della pay-tv vedono ridotto dunque il numero delle gare. Ora – a giudizio del Garante – Sky avrebbe dovuto segnalare – ai propri clienti – questa riduzione delle partite offerte nel 2018-2019.
Da questa segnalazione, sarebbe disceso il diritto dei consumatori di rescindere il contratto senza preavviso e senza penalità economiche, in ragione delle mutate condizioni contrattuali. Sky invece non ha informato chiaramente i suoi abbonati delle novità nell’offerta del calcio e dei loro diritti. Ora l’emittente a pagamento viene diffidata dall’informare correttamente i clienti.
Il Garante aveva precedentemente preso di mira anche Dazn, sospettata di aver violato i diritti dei consumatori, fosse solo per la modesta qualità delle sue trasmissioni in streaming via Internet.
Ma in questo caso il Garante è costretto ad alzare le mani, impotente, pensando di non avere il potere di decidere su una televisione che opera via web. In sostanza, Dazn è fuori dal radar del Codice delle Comunicazioni elettroniche (l’insieme delle regole del settore) in ragione del mezzo particolare che utilizza per trasmettere (la Rete, appunto).
Il Garante è consapevole che questa sua impossibilità di intervenire rappresenti un’anomalia, una sorta di vuoto normativo. Per questo, il Garante invia una segnalazione al governo perché aggiorni il quadro delle leggi italiane.