Tu estrai il telefono, loro ti affiancano e intimano l’alt. Così iniziava un articolo scritto negli scorsi giorni rispetto alcune scene che avremmo potuto vedere lungo le strade di Torino dopo l’idea della municipale di istituire uno speciale turno di pattuglia contro i furbetti del cellulare alla guida.
La notizia è però che più passano i giorni, più la misura va estendendosi anche ad altre città. Adesso ad esempio è la volta di Piacenza che al contrario dei colleghi di torino ha però preferito un servizio in automobile, anche in questo caso però civetta.
Una squadra di agenti del comando di via Rogerio già da diverse settimane – ci spiega Il Piacenza – ha iniziato un servizio che in altre città italiane ha dato in breve risultati molto importanti per la repressione e la prevenzione delle violazioni. Si tratta di agenti del nucleo territoriale e motociclisti in divisa, ma che viaggiano e pattugliano le strade cittadine a bordo di auto in borghese, proprio per non dare nell’occhio. Una volta individuato, l’automobilista che commette l’infrazione viene invitato a fermarsi e sanzionato secondo quello che prevede l’articolo del codice violato.
“In strada ci sono gli agenti del Reparto Radiomobile, ma anche i colleghi della sezione di Pozzo Strada, che hanno a disposizione una moto senza insegne” aveva spiegato il comandante del Reparto Radiomobile, Fulvio Illengo a La Stampa. “È quella utilizzata dagli agenti entrati in azione ieri mattina in corso Ferrucci” hanno multato l’automobilista con il cellulare in mano e poi sono riparti in mezzo al traffico “Ma ci è capitato anche di trovare un guidatore con il tablet piazzato sul volante”.
Si sa bene che chat, telefonate al volante, distrazioni che possono causare gravi incidenti alla guida. E l’iniziativa torinese è solo una delle ultime. Scalpore questa estate a A Cesenatico, sulla riviera romagnola, dove gli episodi iniziavano ad essere troppi, così i vigili urbani hanno deciso di trasformarsi in moderni “sceriffi”. Anche loro in abiti civili, in motocicletta, affiancavano (e affianca anche ora) le auto con i conducenti al telefono, li fermano e li multano.
Ma questo metodo è già attivo in numerose città d’Italia. Tra le prime Firenze dove questa sorta di 007 a caccia di chattatori e telefonisti incalliti sono attivi addirittura dal 2014. In incognito ma muniti di blocchetti rosa: verbali immediati a chi viene colto in flagrante. Le multe, spiegano dal comando di Porta al Prato, sono contestate subito, sul posto. Della serie: “Prego accosti, lei sta violando il codice della strada”