L’emendamento è stato messo a punto domenica. Quel giorno, Silvestri dopo aver chiuso il tavolo di discussione con Raggi e Pacetti si è chiuso prima al Ministero delle Finanze in via XX Settembre e poi è andato direttamente in Senato con il provvedimento fresco di scrittura e soprattutto con l’ok dei vertici M5S che lo hanno tirato fuori con il premier e l’alleato di governo.
«È stata una grande operazione politica – racconta Silvestri – Di raccordo, tra Governo, Parlamento e Campidoglio. Abbiamo lavorato insieme per il bene di Roma. E ce l’abbiamo fatta. Portiamo la tecnologia del genio militare per le strade romane, al servizio dei romani. È una piccola, grande, rivoluzione per la città. E non era affatto una soluzione scontata: bisogna ringraziare la grande professionalità dimostrata da tutte le parti in gioco. Quando la politica è fatta con la P maiuscola, e si occupa come in questo caso di sicurezza e benessere delle persone, allora porta risultati tangibili per la vita dei cittadini», commenta.
Quella notte c’è stato infatti il vertice a Palazzo Chigi con il presidente Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il capo politico del M5S teneva particolarmente a questo provvedimento e lo aveva promesso alla sindaca. Tanto che nel bel mezzo del vertice di governo alle agenzie viene fatto filtrare il tanto atteso “Salvabuche”.