In un periodo storico caratterizzato dalla demonizzazione del sindacato e da una generale e sensibile restrizione dei diritti dei lavoratori, la storica sentenza n. 120/2018 della Corte Costituzionale è un’anomalia. A margine di questa vittoria giuridica lo scorso 27 febbraio è stato costituito il SILF il primo sindacato del personale della Guardia di Finanza. Non abbiamo troppo tempo da dedicare ai festeggiamenti. Fondato il sindacato, ci sarà da lavorare tanto per farlo crescere e per costruire attorno ad esso una sana cultura sindacale. Non sarà un cosa semplice, soprattutto all’inizio. Sarà difficile, perché il sindacato, come tutti i corpi intermedi e gli strumenti di rappresentanza, non vive un momento di grande popolarità; perché molti dei diritti in godimento al personale sindacalizzato del comparto sono già stati estesi al personale della Guardia di Finanza e perché il finanziere è abituato ad una rappresentanza monca e non autonoma, ma totalmente gratuita, mentre il sindacato indipendente ha bisogno di autofinanziarsi. In queste condizioni è altissimo il rischio di scivolare nell’ultra corporativismo e di perdere di credibilità.
Intercettare problemi e bisogni dei finanzieri, affiancare ed informare i colleghi indirizzandoli verso le scelte più opportune, offrire disponibilità, professionalità e servizi, elaborare soluzioni credibili e sostenibili da portare all’attenzione dell’amministrazione e della politica. Azioni concrete a favore del lavoratore e del cittadino e, indirettamente, anche dell’amministrazione. Nel mondo militare, inoltre, il sindacato dovrà anche essere capace di favorire il collegamento con il resto della società civile, garantendo quel presidio di controllo democratico venuto meno con l’abolizione della leva obbligatoria. Un ruolo molto importante se pensiamo che queste organizzazioni detengono il monopolio della forza ed un elemento che potrebbe risultare determinante nella prevenzione di quei fenomeni di corruzione e soprattutto di deviazione che purtroppo hanno interessato e interessano anche le amministrazioni militari.
Per realizzare questi obiettivi vi è bisogno di tante cose, ma soprattutto vi è bisogno di impegno e dell’esempio di chi assumerà ruoli sindacali. Il volto del SILF sarà il volto del rappresentante che si interfaccerà con i colleghi e con i responsabili degli uffici centrali e periferici. Per questo motivo le prime energie del SILF saranno dedicate alla formazione, professionale ed etica, dei rappresentanti sindacali. Il sindacato non è la fine dell’efficacia delle amministrazioni militari come paventa qualcuno, è un’opportunità per renderle più efficienti ed aperte e meno autoreferenziali ed autoritarie.
fonte: JobsNews