Due imprenditori italiani sono stati messi ai domiciliari, sequestrati inoltre quattro container in cui una trentina di braccianti vivevano in condizioni precarie
FOGGIA – Due imprenditori agricoli di Foggia sono finiti in manettei accusati di sfruttamento del lavoro irregolare. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri ed nell’occasione l’azienda è stata posta sotto controllo giudiziario. Lo riporta il quotidiano La Repubblica.
Stando a quanto si è saputo all’interno dell’azienda foggiana sarebbero stati trovati anche una trentina di braccianti agricoli irregolari.
Uno dei due fratelli – spiega la Gazzetta del Mezzogiorno – aveva il compito, non solo di reclutare manodopera, ma anche di gestire i rapporti diretti con i braccianti.
“Ventiquattro gli extracomunitari, quasi tutti nord africani, che venivano impegnati irregolarmente nella loro azienda. Nello specifico i braccianti percepivano 5 euro all’ora e lavoravano sette giorni su sette. Inoltre dal compenso mensile veniva detratta la somma di 40 euro, una sorta di affitto da versare per alloggiare nei container messi a disposizione dei migranti proprio dai due fratelli”
Si tratta di container in lamiera del tutto privi di condizioni igienico-sanitarie dove – a dire degli investigatori – venivano letteralmente stipati i lavoratori. ORa sono stati posti sotto sequestro mentre gli imprenditori sono ai domiciliari.
“All’interno della stessa azienda si era creato un vero e proprio ghetto” ha spiegato la pm titolare.