Al termine del vertice fiume di Palazzo Chigi, fra Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Giuseppe Conte e Andrea Orlando, l’accordo appare più vicino. Fonti del PD hanno confermato che il segretario non farà parte del governo, continuando l’incarico di Presidente della Regione Lazio. Allo stesso tempo, però, i democratici ritengono di dover considerare Conte non più come un soggetto “terzo”, ma come esponente di primo piano del Movimento 5 Stelle, dunque rivendicano un nome unico per la vicepresidenza del Consiglio. Tra le proposte al vaglio, anche quella di una “forte componente femminile” nell’esecutivo, con la possibilità anche di indicare una donna per la Commissione Europea.
Più problematico appare trovare un accordo sui contenuti della prossima legge di bilancio e fonti del Partito Democratico hanno fatto sapere che la strada è “in salita”, visto che le parti restano distanti in materia di politica economica.
Nel complesso, il vertice di stasera non dovrebbe mettere in pericolo la nascita del Conte bis, ma obbligherà i due gruppi a un corposo lavoro di sintesi. Il via libera definitivo spetterà agli organismi dei due partiti, con il PD che terrà la segreteria domani e il Movimento 5 Stelle che passerà per l’assemblea dei gruppi e, molto probabilmente, per un voto finale su Rousseau.