In mattinata, 23 settembre, un detenuto ha dato improvvisamente in escandescenza ed ha rotto il televisore che aveva in cella.
Il personale di Polizia Penitenziaria, immediatamente intervenuto, lo invitava a raccogliere i resti del televisore: questi, anziché provvedere, ha colpito alcuni poliziotti con il manico della scopa ed uno con un morso.
Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Fino a quando la polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni?”
Così in una nota il Sappe, sindacato autonomo Polizia Penitenziaria.
Donato Capece, segretario generale, esprime solidarietà ai poliziotti contusi e denuncia: “Registriamo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di personale appartenente al Corpo in servizio nelle Marche. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono. Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.