Il direttore della clinica di malattie infettive su Facebook invita alla calma
“Subisco attacchi da ogni parte perché guardo ai numeri e spiego che questa è una infezione con una bassa letalità e una contagiosità contenuta rispetto ad altre malattie infettive. Ho scoperto che in Italia ci sono milioni di infettivologi pronti a dire di tutto per alzare la soglia di allarmismo”. Si dice “sconcertato e demoralizzato” Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita).
“Io sono decisamente controcorrente – scrive su Facebook – Massima attenzione, ma non allarme”.
E ancora: è necessario fare alcune nette distinzioni, spiega lo stesso Bassetti al sito Primocanale
“Un soggetto può morire per Coronavirus (ovvero il virus ha contribuito direttamente alla sua morte) o con il Coronavirus (il virus è presente ma il suo ruolo non primario nella morte). Degli attuali tre decessi italiani, due sembrano morti più con il virus, che per il virus. Tutti inoltre sembravano presentare gravissime malattie preesistenti”
Il virologo, spiega primocanale, fa una precisazione puntuale e spiega come due dei tre morti italiani hanno perso la vita non in modo diretto a causa del Coronavirus ma per altre patologie di cui già soffrivano a cui il virus in questione si è aggiunto. Una differenza sottile ma sostanziale.