La moglie dell’agente Guastamacchia: “Giorgio era un gigante buono. Non aveva patologie: il Covid-19 ce l’ha tolto”

Parla la moglie di Giorgio Guastamacchia, il sostituto commissario della Polizia di Stato morto nelle scorse ore.

Giorgio, 52 anni, poliziotto da una vita, era stato colpito da Coronavirus. Noto alla cronaca, poichè faceva parte della scorta del premier Conte. E’ stato lo stesso presidente, in un toccante messaggio sui social, a dare notizia della sua morte.

“E’ venuto a mancare Giorgio Guastamacchia, sostituto commissario addetto al mio servizio di protezione, di soli 51 anni. Nei giorni scorsi era stato ricoverato a Roma dopo aver contratto il virus Covid-19″

“Per tutti noi che l’abbiamo conosciuto – ha scritto il Premier su Facebookper i colleghi del servizio di protezione, per i dipendenti della Presidenza del Consiglio, è un momento di grande dolore”

“Ci stringiamo alla signora Emanuela, ai suoi figli e ai suoi cari, per esprimere loro i nostri sentimenti di commossa vicinanza – si legge ancora – Rimarrà in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia”

Al Messaggero, parla l’amata moglie Emanuela BianchiGiorgio era il nostro gigante buono. Non aveva alcuna patologia pregressa. Il Covid-19 ce l’ha portato via”.

Lo può aver presto ovunque anche al bar […] Sono arrivati i classici sintomi di questo virus, per un paio di giorni Giorgio ha avuto un po’ di mal di gola poi la tosse. La febbre è comparsa il quarto giorno e non andava via nonostante il paracetamolo”.

Continua poi, la donna: “L’ho salutato sulla porta di casa la sera del primo ricovero e da allora non l’ho più visto […] Sono vicina in questo momento a tutti quelli che hanno perso i propri cari. Non li vedi più, non puoi neanche accarezzare una bara […] Giorgio sapeva che era una cosa seria ma era rimasto sereno, non ci voleva spaventare […] La mattina dopo mi ha mandato una foto del tè che gli avevano portato e il messaggio ‘oggi colazione a letto’. Questo per far capire che persona era mio marito”.