Coronavirus, Nicola non ce l’ha fatta. La moglie: “usava guanti e mascherine, era terrorizzato”

Nonostante l’emergenza aveva continuato senza tregua a lavorare e a effettuare le consegne, andando di fabbrica in fabbrica e di casa in casa.

Ma il rischio di un possibile contagio lo terrorizzava nonostante seguisse con precisione maniacale ogni disposizione sull’uso di guanti, mascherine e gel igienizzanti. Ma tutto ciò non è bastato. Nicola Omiciuolo, 58enne di Spresiano, corriere espresso per Ups, si è dovuto arrendere al nuovo coronavirus.

L’uomo, fratello del sindacalista Candido Omiciuolo, ex sindacalista dalla Fiom mancato due anni fa, si è spento venerdì dopo tre settimane di lotta contro il Covid – 19. «Guanti, mascherine, disinfettanti, mio marito non trascurava nulla racconta distrutta dal dolore la moglie Ivana -. Stava molto attento.

È successo tutto così in fretta che non abbiamo neanche avuto il tempo di riflettere assieme, di chiederci dove potesse esser stato contagiato. Del resto, con il suo lavoro, Nicola entrava in contatto con molte persone.

Erano ventidue anni che faceva il corriere, prima per Sda, adesso per Ups. Si pensa poco al lavoro dei corrieri, che sono sempre in giro, specie di questi tempi che vedono tantissimi acquisti fatti on line, tante consegne direttamente nelle aziende, nelle case. Non avrai mai immaginato che avrei perso Nicola in questo modo. A breve avrebbe compiuto 59 anni, non gli mancava molto alla pensione».

I TIMORI

Originario di Fontanelle, Omiciuolo si occupava delle consegne nella zona di Oderzo, sia in città che in zona industriale. E in quest’ultimo mese aveva espresso grande preoccupazione, era come se si sentisse in pericolo. Tant’è che aveva deciso di mettersi in ferie.