Dal 4 maggio si potrà andare a trovare amici e parenti a casa pur non avendo motivi di urgenza.
Non saranno autorizzate feste o cene affollate, ma finalmente dopo due mesi di lockdown gli italiani torneranno a vedersi per fare due chiacchiere e bere un bicchiere di vino insieme, non dallo schermo di un cellulare, ma dal vivo.
Questa rappresenta una delle nuove regole della fase 2 che ieri è stata al centro di una riunione a Palazzo Chigi fino a tarda notte.
La guardia comunque resta alta, avvisa La Stampa: nell’incontro della tarda serata di ieri tra Conte e i capi delegazione è stato messo sul tavolo il piano per il “lockdown di ritorno”, ossia la possibilità di prevedere nuove zone rosse se la curva dei contagi da coronavirus dovesse tornare a salire.
I ristoranti e i bar rimarranno con il beneficio del dubbio chiusi e si cercherà di privilegiare il cibo da asporto. Per il resto rimarrà la linea del rigore e della prudenza fin qui adottata per evitare che un allentamento troppo forte delle misure anti contagio porti ad una seconda ondata
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Il Governo deve decidere se inserire un automatismo che vincoli le Regioni a far scattare la quarantena.
Si sta valutando un meccanismo che usi, come suggerito anche dal gruppo di lavoro di Colao, insieme all’indice dei contagi anche la capienza degli ospedali sul territorio e la disponibilità di dispositivi di protezione individuale